La Rivoluzione Digitale

Sono ormai più di sei mesi che gioco con una D80 dopo quasi quattro decadi di fotografia analogica, in buona parte con diapositive. E' giunto quindi il momento di stilare qualche riflessione, riflessione del tutto personale e non necessariamente applicabile a chiunque.

Devo ammettere che avevo nettamente sottovalutato l'impatto della nuova tecnologia sul mio modo di scattare fotografie. Per decenni ho profuso il mio impegno e la mia tecnica nel momento dello scatto relegando ad altri il procedimento di sviluppo delle diapositive. Oggi resta invariato l'impegno al momento dello scatto ma è richiesto anche un notevole impegno nella post-produzione (PP) delle immagini.

Premesso che non ho alcun genere di remore o difficoltà ad usare il computer e le nuove tecnologie ad esso associate ma resta il fatto che dopo una giornata di scatti immersi nella natura si arriva a casa e occorre spendere un certo numero di ore davanti al PC, numero di ore direttamente proporzionali alla qualità che si vuole raggiungere.

Per anni ho alternato le mie due passioni, la fotografia e l'informatica, in un equilibrio perfetto tra vita all'aria aperta e sedentarietà davanti ad un monitor. Ho usato uno scanner piano economico per scansionare a bassa risoluzione le immagini dalle diapositive da pubblicare sul web con praticamente quasi nulla PP.


Inizialmente, appena avuta tra le mani la D80, ho provato a scattare in modalità "jpg" variando a più riprese le impostazioni della fotocamenra ma i risultati non mi hanno convinto. Ogni scatto è unico e la trasformazione in jpg non può essere standardizzata, identica per tutte le foto. In virtù di questo principio alcune foto venivano anche bene ma molte non erano all'altezza delle mie aspettative. Dopo qualche settimana ho deciso di scattare in jpg solo in occasioni informali, tra amici o in famiglia, per documentare eventi o ricorrenze famigliari. In tutte quelle occasioni cioè in cui sapevo gia che non avrei potuto perdere tempo nella PP.

Oggi anche queste occasioni si sono nettamente ridotte poichè ho scoperto, ed acquistato, un programma (Bibble Pro ) che mi consente di generare in batch i file jpg di tutta una cartella di file raw con le pre-impostazioni della macchina. Se poi qualche immagine meritasse maggiori attenzioni ho sempre il file raw (NEF) a disposizione per tutte le regolazioni del caso.
Probabilmente è necessario qualche chiarimento prima di parlare del software da me scelto. Qualcuno potrebbe chiedersi perchè non usare il software offerto in bundle con la fotocamenra. Perchè non uso windows! Io uso Linux e la stragrande maggioranza dei programmi da me utilizzati sono open source, cioè liberi.
Bibble Pro non è rilasciato con una licenza free ma con una licenza commerciale. Tuttavia la notevole qualità, il fatto che sia multipiattaforma, che la licenza mi consenta di usarlo su più PC anche con OS differenti (purchè solo una copia alla volta) ed infine il prezzo modesto mi hanno convinto ad adottarlo. A Bibble Pro ho affiancato anche "The Gimp " ed una dozzina di altri programmi liberi che uso in funzione della elaborazione necessaria.

Oggi quindi anche le occasioni informali e goliardiche vengono da me immortalate in formato NEF (il RAW della Nikon).

E le foto naturalistiche dove la qualità non dovrebbe scendere a compromessi? In questo caso non ci sono assolutamente vie rapide. Occorre scattare in raw e armarsi di molta pazienza e umiltà.
Frequentare con regolarità i maggiori siti e i forum di fotografia nazionali ed internazionali aiuta a farsi un'idea della qualità raggiungibile con la PP ed i consigli che si possono reperire in rete sono come al solito, dopo opportuna valutazione personale, una fonte inesauribile di sapere.

Chi arriva alla fotografia oggi si ritrova direttamente nell'era digitale e non fa fatica ad accettare tecniche e procedimenti che per chi ha un lungo background analogico potrebbero essere degli autentici affronti alla propria etica fotografica.
Con la PP si può stravolgere completamente una foto, rimuovere o spostare oggetti, cambiare sfondi, fondere fotografie differenti... si può creare un'immagine totalmente diversa da quello che il fotografo aveva visto sul campo.
Questo approccio esasperato ha detrattori ed estimatori. Personalmente ritengo che occorra definire lo scopo della singola immagine. Se lo scopo è documentativo allora la PP deve essere minimale al contrario se lo scopo è artistico nessuna limitazione è lecita. In ogni caso ogni immagine dovrebbe sempre essere corredata con i dati di scatto e con l'indicazione delle modifiche apportate in post-produzione.
Ricordo discussoni interminabili nell'era analogica in cui si disquisiva se fosse etico o meno spostare un vaso di fiori in posizione più opportuna in una scena di foto di strada, oppure se fosse lecito strappare un filo d'erba troppo vicino al piano di messa a fuoco per risultare sfocato in una fotografia macro. Oggi ritrovo le stesse discussioni sui forum di tutto il mondo ma riferite alla post produzione.

Io credo che ogni immagine abbia una storia a se. In linea generale tuttavia rifuggo dalle elaborazioni esasperate. Ma se la scelta è quella di scattare in RAW allora regolazioni di base sono indispensabili. Mi riferisco al bilanciamento del bianco, alla regolazione dei colori, ai livelli, alla maschera di contrasto e poco altro... che sono, si badi bene, le stesse regolazioni che applicherebbe la fotocamera automaticamente se decideste di scattare in formato jpg. Perchè affidare ad un chip preprogrammato la regolazione delle vostre foto? Meglio farlo autonomamente ed in modo differenziato, foto per foto.
Dopo sei mesi di riflessione, circa 4000 scatti digitali, centinaia di ore di studio e di post-produzione ho pubblicato sul mio sito solo una immagine scattata con la mia reflex digitale. Questo è altamente indicativo del travaglio necessario per un quasi cinquantenne che approda al digitale dopo una vita di fotografia analogica.

Se siete anche voi in questa fascia di età e non avete problemi con informatica e PC allora fate il grande balzo. Scoprirete un nuovo mondo. Se però l'informatica non è il vostro pane allora fate molta attenzione poichè probabilmente quello che produrrete non vi soddisferà. La Velvia e la Provia insieme ad altre pellicole sapranno darvi ancora molte soddisfazioni. Anche oggi se vado in località molto belle e ricche di opportunità fotografiche faccio fatica a lasciare a casa la mia ormai preistorica ma fidata F4.

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